Certe cose rimangono impresse. Come l’esame di semiotica. Ad un certo punto lo dovevo fare, non era più rimandabile.
La semiotica è la disciplina che studia i segni e la loro significazione. Detta così sembra semplice. Ma non lo è. La semiotica è una roba più o meno astratta che c’entra con la semiologia, la semantica, la logica, la linguistica, la psicologia, l’antropologia… E, all’epoca, c’entrava pure con la professoressa D.D.: che, se non avevi effettivamente capito di cosa stessimo parlando, non ti faceva passare neppure se t’eri studiato a memoria il trattato di Eco.
Noi non capivamo. Nessuno capiva. La D.D ci odiava a morte. Veniva a lezione vestita di nero, a lutto. Spiegava, si infervorava, sbandierava le teorie di Bally e Saussurre come un testimone di Geova sbandiererebbe la salvezza del regno dei cieli.
Noi, il vuoto. Sorrisi spenti incastrati su facce che esprimevano imbarazzo.
Poi, un giorno ci andai a parlare. Afferra il leone per la coda. O una cosa del genere. Era maggio, avevo un sacchetto di fragole acquistate nel chiosco accanto all'università.
«A lei piacciono le parole?»
«Certo che mi piacciono, ma che c’entra…»
«C’entra sempre. Le parole sono l’unico vero strumento che l’essere umano possiede. Pensi a cosa può scatenare una parola detta o scritta. Le parole possono far scoppiare una guerra, definiscono una legge, impongono regole, costruiscono o distruggono rapporti, veicolano o meno una notizia e dunque un messaggio. Le parole sono tutto ciò che abbiamo. Senza, siamo scatole vuote. Concorda?»
«Certo che concordo.»
A parte che, pur di passare quell’esame, avrei concordato persino sui terrapiattisti, ma tutto quel discorso sulle parole mi convinceva veramente.
La D.D. puntò il sacchetto che tenevo sulle gambe.
«Le piacciono anche le fragole, vedo…»
«Eh, ma che c’entra?»
«C’entra sempre. Provi, provi a nominarle...»
«Ma che?»
«Le fragole.»
«Le fragole?»
«Sì, le fragole. Dica: Fragola.»
«Fragola.»
«Ma non così, santo cielo, ci metta dentro significato e significante. Senta me: Frà-go-la. Ascolti, ascolti: FRÀ-go-LA. Se vogliamo spingerci oltre: frà- GOLA. La sente la bellezza di questa parola? I segni e i suoni che richiamano l’esplosione del rosso del frutto, della seducente consistenza, della dolcezza del gusto, delle promesse della fonetica?
Provi, provi a sussurrare fragola al suo fidanzato. Provi e poi ne riparliamo… Vada, acquisisca l’uso della parole frà-go-la, e poi ne riparliamo. Vada, vada…».
Non ne riparlammo mai più. Accadde che, dopo lo scritto, il giorno dell’esame orale la D.D ebbe un malore e non si presentò. Venne il preside di facoltà e disse che, eccezionalmente per quell’occasione, si sarebbe creata una commissione straordinaria per consentirci di portare a termine la prova. Ci furono canti ed esplosioni di gioia. Qualcuno andò a comprare una paio di bottiglie di spumante. Brindammo alla salvezza.
Fomentata dal momento, mi feci avanti e dissi frà-go-la al mio compagno di banco che mi piaceva un sacco. Quello, però, si limitò a levarmi l’alcool dalle mani e a battermi il cinque: semiotica era fatta e stava pure arrivando l’estate.
Le fragole ho continuato a mangiarmele e basta. Di semiotica non ci ho mai capito granché. Però, al discorso sulla forza e la bellezza delle parole ho continuato a pensarci. E non ho mai smesso.
La forza intrinseca delle parole è innegabile. La loro bellezza risiede non solo nel significato ma anche nel suono. Sembra niente, ma il suono di una parola, unito all’accezione che essa incarna, può farla rientrare nella classifica speciale delle parole più belle.
Esistono diversi studi di tendenza a riguardo. Mi diverto a scandagliare le classifiche. Ultimamente mi sono soffermata su 5 parole che, per sentire comune, pare siano tra le più belle:
Cosa ne pensate?
Se vi va, lasciate nei commenti una parola che, a prescindere dal significato, vi piace particolarmente, magari che usate spesso o di cui non potreste fare a meno. Perché le parole sono uno degli strumenti più preziosi che possediamo: senza parole non potremmo neppure essere qui a scherzarci sù.
Luculliano è un termine a me caro, perché nei vecchi Topolino dell'epoca era molto usato.
RispondiEliminaA questo punto però, non avendo nessuna parola "forte" (tendo piuttosto a usare molti avverbi in ente), mi viene da pensare che la mia comunicazione non sia così fioccante.
Fioccante. E' bella *_* Sa di cose che fioccano, che arrivano, che arriveranno a profusione. Tu sei FIOCCANTE ^_^
Eliminabuffo, ho tirato fuori una parola "bella". Allora forse mi devo rimangiare il commento 😀
Elimina+ una forchettata di fiducia e autostima, mio caro Riccardo ^_^
EliminaE' sempre un gran piacere soffermarsi sulle tue varigate pagine.
RispondiEliminaBuona settimana e un sorriso,silvia
Grazie Silvia. Invece, leggere i tuoi commenti è come vivere un dejavù ^_^
EliminaChe bello questo post, la parola, intesa come segno da analizzare e pronunciare, è un tema affascinante, oltre al fatto che davvero la parola, soprattutto quella scritta, ha un peso non indifferente, per questo il mio suggerimento, che cerco di mettere in pratica ogni giorno, è la cautela e l'attenzione a usarla in modo il più possibile corretto.
RispondiEliminaConcordo poi nel dire che una parola può avere valenze positive o negative e che la modalità, il tono con cui la si pronuncia è importantissimo per dare a essa una valenza piuttosto che un'altra.
Come in ambito musicale "è il tono che fa la musica" così in un dialogo è il tono-modalità che fa il discorso.
A proposito di parole che mi piacciono, ce ne sono davvero tante, ti lascio con "favellare", "ammaliare", "pressapochista"... non sembrano parole onomatopeiche?
Ciao ciao.
sinforosa
Oh, ma sono parole BELLISSIME, Sinforosa *_* "Pressapochista" è divina! Credo che la incamererò per bene. Grazie, grazie infinite per questo tuo bell'intervento :*
EliminaHo letto con piacere il tuo post e concordo sull'importanza e sulla bellezza delle parole. Il tono , poi, aggiunge significato alla parola, un tono gentile, può rendere accettabile anche un messaggio un pò negativo, ecc.. Io, quando parlo o scrivo, cerco sempre di soppesare le parole, cerco di non offendere nessuno, cerco di non avere un tono brusco.. In quanto a una parola che mi piace particolarmente a prescindere dal significato , non saprei, non ci avevo mai pensato e non me ne viene in mente nessuna !! Saluti.
RispondiEliminaCiao Mirtillo! Hai perfettamente ragione sulla questione "tono": è indubbio che il tono, in un colloquio, è fondamentale! Persino se il dialogo si svolge per iscritto: e noi che navighiamo in queste acque bloggheriane lo sappiamo fin troppo bene.
EliminaGrazie e buona giornata! Se ti torna in mente una parola in particolare, sai dove trovarmi ^_^
Penso che la bellezza delle parole i la loro musica la loro dolcezza con la quale riusciamo con il cuore a dire..ti amo.
RispondiEliminaTu conosci molto bene la bellezza delle parole, Maurizio.
EliminaBuona giornata :*
Checcùlo. Ripeti con me. Che-culo.
RispondiEliminaLa prof si ammala proprio durante l'esame e lo passate con infinita gioia- Non solo le parole, ma anche le parole-maledizioni, hanno il loro significato e la loro forza.
Quanto a quello che chiedi, mi piace gargantuesco che ricorda vagamente il tuo luculliano.
Moz-
ahahahahahhaahah... sulle parole-maledizioni sto facendo uno studio a parte :P
Elimina"Gargantuesco" non l'ho mai usata *_* ho pure controllato il significato perché mi sfuggiva: smisurato e insaziabile. SPETTACOLARE. Grazie Miki, mi piace tantissimo :*
Penso che "sciammanata" sei proprio tu. Ahah
RispondiEliminaE comunque sta storia delle fragole non l'ho mica ben capita.
Nel dubbio, stasera dirò "fragola" all'orecchio di mio marito. Non vuoi che funzioni? Nel caso, ti avviso. 😂😂😜
Ha funzionato??? :DDD... Sinceramente, non l'ho mai capita fino in fondo manco io. Però le fragole son buone, pure a farci la crostata mica male :D
EliminaSiiiiii ahahahah Sciammanata è mia! *_* Tranne per lo sciatto: la sciatteria non può essere, sono stata indottrinata da nonna sin da piccola che tocca sempre essere in ordine, e sempre per quella faccenda che se ti succede qualcosa, poi che fai? Così giro in casa vestita come se dovessi uscire e a volte pure coi tacchi, si sa mai :P
Ahahahah
EliminaIo per la stessa ragione abbino la biancheria e sono sempre perfettamente depilata.
Ma appena arrivo a casa mi metto la prima tuta che trovo. Infatti, quando il mese scorso sono andata al pronto soccorso in piena notte, mi sono prima cambiata. Anche se, ad onor del vero, lo avresti fatto anche tu, visto che ero in pigiama. 😅
Ahahah, no dai! Povero maritino! Ti vesti bella e suadente per gli altri e a lui lo "seduci" con la prima tuta che trovi???
Eliminaforse la parola F R A G O LA è pochino allora... prova al meno con cestino di 😂
Ahahahah
EliminaPunterò tutto sul cestino.
Grazie del suggerimento.
P.S. Io sono una acqua e sapone. Sempre perfettamente in ordine, ma senza un filo di trucco, tacchi e orpelli vari.
Quindi, in tutta onestà, il "vestirsi bella e suadente" non mi appartiene né in casa e né fuori. :)))
La semplicità paga sempre. E comunque sono convinta che ciascuno di noi esprima esternamente la bellezza che incarna: anche con indosso il primo cencio a disposizione (o quasi) ^_^
EliminaChe poi, Cla, quando ti ho visto da Caterina eri bellissima *_*
p.s. Ho ordinato 10 chili di fragole: 5 per me e 5 per te. Sia mai che il consiglio di Marabello... :DDD
Ecco, non voglio sapere nulla, naturalmente, ma "qualora" funzionasse dite ai vostri ometti che mi devono una birra 😉
EliminaIn realtà è al contrario.
EliminaSaremmo io e Ire a doverti la birra...
P.S. Da Caterina non ero io, praticamente. Troppo truccata. Nemmeno il giorno del mio matrimonio accettai di "indossare" tutto quello stucco. 😅😅
Mi ci ritrovo molto in "sciamannato" in effetti.
RispondiEliminaMa la parola che mi serve di più direi che sia "moeghea"
😬
Uuuuuuuuhhhhhhh... "Moeghea" servirebbe pure a me!!!*_* Ma ci hai fatto qualche componimento? Così, per capire a dovere come si pronuncia. Con la mia calata terronica mica so se mi vien bene.
EliminaMagari come titolo della prossima poesia 😁
EliminaCi conto! :)
EliminaUna parola che mi piace anche come tonalità :FA-VO-LO-SO .Come una favola
RispondiEliminatalmente è bella . Potessimo essere NOI tutti favolosi , in modi diversi ,
" of course " . Sennò che noia ....
Che vuol dire : moeghea ? Mai sentita .
Abbraccio . Laura
Fa-vo-lo-so è favolosamente da favola *_* Penso che sia uno dei complimenti più belli che si possa donare.
EliminaPer non parlare del suono che è spettacolare!
Tu sei favolosa, Laura :*
... è veneto, vuol dire "smettila" 😁
RispondiElimina@ Alberto , di nascita sono Veneta e questa parola non l'ho mai
Eliminasentita . " Molega " io ricordo x "smettila " . (Nel Vicentino) .
Ciao Laura
Ciao Laura, in effetti sono tutte variazioni sul tema. Noi parliamo di veneto (qualcuno addirittura di "lingua veneta") ma alla fine sono una miriade di dialetti locali. Ogni paese quasi, parla a modo suo.
EliminaCol veneto non posso aiutarvi. Ma da me è in uso: a'spicciasti? Ovvero: hai finito? hai terminato? smettila un pò!
EliminaSe vi aggrada ve la cedo. Va pronunciata con lo sguardo corrucciato e quasi minaccioso. E accompagnata con un gesto eloquente della mano. Capito? ^_^
A me piacciono molto " impetuoso"... è come il tuo vento della favola....
RispondiEliminae "struggente " come tutto quel che scrivi ... però ultimamete mi sento parecchio struggiata ... non so perchè ... bacio
Sto struggiata pure io, Giusina ahahahahah... Struggiata forte. Uniamo le nostre struggerie e facciamone un mazzo di cose buone <3
EliminaCiao Irene, tra le parole proposte mi piace "visibilio", e vorrei sentirmi così in questo momento :D
RispondiEliminaMarina
Ma ciao Marina! Da quanto tempo... Spero tu stia bene. E ti auguro tutto il visibilio dell'universo ^_^
EliminaUn abbraccio e ben ritrovata :*
Ciao Irene...a me è sempre piaciuto "lapalissiano" termine che è stato coniato apposta e viene usato come aggettivo, ma come il suddetto mi piace anche " luculliano" ma forse preferisco più "pantagruelico" Termini che non uso molto e che non sono nemmeno molto in uso. Bello e interessante questo tuo post. Vengo volentieri a trovarti per questo. Ciao e buona serata.
RispondiEliminaBuongiorno Vivì! Lapalissiano è un termine bellissimo! Lo adoro anche io. A parte che ha un significato strepitoso, riunendo in un unico termine l'ovvietà di qualsiasi cosa scontata, ma poi il suono è divino, somiglia quasi ad una carezza di compassione.
EliminaInvece, mi hai fatto scoprire una nuova parola: pantagruelico *_*. Bellissima! Non la conoscevo, ne farò tesoro.
Grazie di cuore, cntributo prezioso :*
Post molto interssante.
RispondiEliminaUna parola che mi piace pronunciare quando sono arrabbiata con qualcuno è buzzurro. Non sempre si adatta alla situazione ma la uso come parola vendicativa... sarà per il suono o perchè a me riesce bene per via della "erre roulée"... non so, ma funziona.
Pensando al suono delle parole, mi domando che tasti tocchi una stessa pronunciata in lingue diverse. Ad esempio: la parola "amore" comnicia con la "am" che ricorda il cibarsi. Poi "amo" che aggancia dall'interno ed è contemporaneamente sentimento profondo. Poi arriva "more" che è frutto, colore, sapore, succosità, impronta. Poi arriva "ore" che è tempo di vita. E per finire un "re" che è musica, maestosità, potere. L'amore è tutto questo, in effetti. Ma l'inglese "love" o il tedesco "liebe" diranno alle genti che li pronunciano qualcosa che somigli al nostro "amore"?
Ciao!
Tu mi hai emozionata, Sari *_*
EliminaSai che non mi ero mai soffermata a scandagliare fino a questo punto la parola "amore"? Mi hai fatto un regalo senza precedenti. Ho ancora i brividi. Ne farò tesoro di questa tua riflessione e non la terrò solo per me. GRAZIE. Per risponderti: oso dire che nessuna lingua sia così significativa e articolata al pari della nostra.L'italiano è una lingua molto ambita. Tuttavia, mi piacerebbe approfondire questa cosa dell'amore nelle altre lingue.
Dunque, anche "amore" lo pronuncerai con la erre roulée: pensa che fascino :D...
Io non uso "buzzurro" ma mi servo tanto di "zozzone", anche quando il contesto non c'entra per nulla :P
Mi piace giocare con le parole, l'abbiamo fatto molto i miei raggazzi ed io e il fatto, oltre il divertimento, è stato anche utile.
EliminaNo nessun fascino per la mia erre... solo un rafforzativo che scarica la rabbia, quando serve.
Grazie per il post e il commento.
E comunque: ossìmoro o ossimòro?
RispondiEliminaCome dite voi?
ossimòro.
EliminaOssi del moro. Ohs sì! mooorooooo
:)
Ma che bel post.
RispondiEliminaIo adoro le fragole, ora prima di rientrare a casa provo a comprarne un cestino...Quando entro provo con il ripetere la parola fragola...Di sicuro i miei figli mi prenderanno per matta.
Chissà se la professoressa poi ha ripreso a insegnare?
Buona giornata Valeria
Buongiorno Valeria, mi ero persa questo tuo commento ^_^
EliminaOh, sì sì, la prof continua ad insegnare: è un pezzo forte de La Sapienza di Roma. Buone fragole! Io sto cedendo alle ciliegie ^_*
Guarda, in molti non ci pensano ma la semiotica è fondamentale nella Chimica. Una volta avevo anche scritto un articolo al riguardo.
RispondiEliminaA questo proposito ti dico una parola che magari non conosci: flocculante.
Un agente flocculante è una sostanza che aggiunta a una soluzione produce fiocchi, rendendola quindi flocculosa.
Come hai letto sul mio blog ho una passione per l'onomaturgia, e ho creato anche qualche neologismo.
*_* Mi interesserebbe leggere l'articolo, se è possibile.
EliminaNon conoscevo "flocculante": mi piace tantissimo. Sarebbe particolare utilizzare questa parola così "chimica" in ambito poetico, non credi? Un bel contrasto.
Suppongo che l'onomaturgia sia lecita quando si ha una base di conoscenza ampia ed approfondita della lingua. Dunque, hai tutta la mia ammirazione. Mi piacerebbe approfondire... *_*
L'articolo è questo:
Eliminahttps://arcaniearcani.blogspot.com/2017/05/eran-mestrizzi-i-borogovi.html
L'argomento a me piace e interessa molto, infatti sul blog ogni tanto scrivo dei post sulle parole (per trovarli basta cliccare sul tag Parole nel lato di destra)
Grazie
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