Le Lettere della Domenica#8
Quo vadis, boy?
DOMENICA, 17 maggio
Ciao Ezio,
Così, te ne sei andato. È successo venerdì 15 maggio. In questo mondo diventato surreale in cui gli uomini cadono come birilli a causa di un virus, te ne sei andato pure tu.
Sei morto del tuo male, però; del morbo che non ti ha lasciato scampo.
È strano, ma sembra che muoia più gente quest’anno. A prescindere dal Covid, si ha come l’impressione che la morte si sia data appuntamento con la morte giustappunto nel 2020.
Forse è solo una questione mediatica. Forse abbiamo le antenne appizzate in quel senso.
Non sapevo stessi così male. Sì, ti avevo scorto in tv qualche volta, avevo sbirciato qualche articolo di giornale, ma da qui a pensare che morivi.
In fondo, tutte le volte che siamo stati insieme, a me bastavi tu: e tu sei la tua musica.
Ci siamo conosciuti circa 15 anni fa, Ezio, in quel cinema della periferia di Roma. Ci ero andata per Salvatores. Quando Gabriele lancia un pelo, io corro a raccoglierlo. Tu eri già in sala quando il film è iniziato, ma non lo sapevo. Non ricordo la trama. Rammento, invece, che a metà del primo tempo ero già angosciata. Non era il massimo dell’empatia quel film. Una specie di flop di uno dei miei registi preferiti. Ma c’era qualcosa che mi prendeva, qualcosa che mi teneva inchiodata alla poltrona.
Ho chiuso gli occhi e, solo allora, ti ho visto. Eri tu. Era la musica.
La colonna sonora di "Quo vadis, baby?".
L’ho scoperto dopo. Ho aspettato i titoli di coda. Non avevano ancora inventato Shazam.
Da quel momento ho iniziato ad amarti. Da quella soundtrack , dalla tua reinterpretazione delle Impressioni di settembre.
Non ci siamo più lasciati.
Certo, poi, ho conosciuto Einaudi. E Buonvino. E il ménage è diventato a tre, anzi, a quattro. Ma da qui a pensare che morissi.
Ho chiesto a Claudia se, caso mai, anche Ludovico soffre di qualche malattia. Lei sa sempre tutto. Mi ha assicurato che sta benone. Dovrò domandarle pure di Paolo. Non si sa mai.
Ci son rimasta troppo male, Ezio. Troppo.
Ho fatto quella cosa che fanno tutti. Quella cosa patetica in cui agisci fuori tempo e cerchi di recuperare un persona che non c’è più. Con te è stato facile. Internet pullula di notizie che ti riguardano. Il web, da venerdì, è esploso.
Ho letto della tua vita, della tua lotta contro la SLA, della tua passione per la musica e per l’intero universo. Più di tutto mi ha colpito un’intervista dove tu dici che la musica ti ha scelto perché ne avevi più bisogno degli altri.
E poi dici che le cose succedono sempre per un motivo. Spesso ci sono degli aiuti che ci arrivano e non lo sappiamo. Non siamo in grado di riconoscerli.
E poi dici che i tuoi genitori non è che fossero dei pezzi grossi. Tuo padre faceva il tranviere e tua mamma aveva lavorato come operaia in Fiat. Rappresentavano quella fetta di generazione partigiana liberata che cercava di liberarsi attraverso la cultura. Avevano casa piena di libri. Si indebitavano per i libri. Erano dei matti.
E poi dici che la tua malattia ti ha dato l’opportunità di scoprire altro, che spesso le cose succedono solo quando sei pronto ad accoglierle. Che tu non sei la sedia a rotelle che ti accompagna, o una roba da compatire o da idolatrare, ma sei uno che si dedica alla musica e come tale vai anche criticato.
E poi dici che ti senti un uomo fortunato. Lo sei, lo resti. Non puoi non sentirti fortunato quando incontri un sorriso. Quando sorridi. Dici che la miglior risposta è sempre il sorriso perché l’hai sperimentato. E un sorriso avvicina più dei passi e apre più porte delle chiavi. Quando sorridi, quello che fai lo fai più volentieri.
E a me, a quel punto, viene da chiederti:
Quo vadis, boy?
Dove vai, ragazzo fortunato?
In questo maggio di incertezze e vita nuova da reinventare…
Dove vai?
Da nessuna parte. Rimani. Immortale e sorprendentemente presente. Con la tua musica.
Vigile, in quelle lontane Impressioni di settembre che continuano a scavare nell'anima nonostante sia maggio inoltrato
Rimani.
Ed io sorrido ascoltandoti.
Voglio sorridere per sempre.
Che il sorriso è l’unica cura, l’unica chiave.
Solo chi rischia di perderlo se ne ricorda.
Solo chi ha il coraggio di dirlo anche agli altri.
Non ci lasceremo mai, Ezio.
Un amore, quando è amore, è per sempre.
Una che porterà il tuo amore
in ogni angolo della sua vita
Ci ricorderemo per sempre della sua musica, ma soprattutto del suo insegnamento sul sorriso...anche da sotto la mascherina.
RispondiEliminaBellissimo questo tuo omaggio a Ezio Bosso.
Bellissimo e commovente!
Grazie Riky! <3... gli ho scritto col cuore!
EliminaCara Irene, certo che tutto il mondo lo ricorderà e noi siamo con il mondo!!!
RispondiEliminaCiao e buona domenica con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Un forte abbraccio ed un grande sorriso a te, Tomaso.
EliminaA te che sei un altro fan sfegatato del sorriso sempre *_*
Ti abbraccio :*
Molto molto bella
RispondiEliminama le parole non colmerano piu la Sua musica
M.
E' vero, Maurizio. Ma chi riesce a fermare un'emozione, diventa immortale. Pensa quante ne ha fermate e ne fermerà lui...
EliminaUn abbraccio
Una grave perdita per la famiglia, per gli amici, per la musica e per il mondo tutto. Abbiamo imparato a conoscerlo per la sua arte e apprezzato per il suo sorriso, nonostante la grave malattia che lo aveva colpito. Un sorriso che illuminava intorno e che si è ingiustamente spento.
RispondiEliminaCi ho pensato: alla famiglia, agli amici... Chissà che greve senso di irrealtà. Certe luci non si spengono <3
EliminaPiacere di averti conosciuta Irene e grazie per la tua attenzione e l'apprezzamento. Anche io trovo interessante il tuo blog e per questo inizierò a seguirti. Buona serata.
RispondiEliminaIl tuo blog delle favole è divino, Vivì!! Lo guardavo con la mia piccola. Si è divertita a spostare le bolle col mouse... Bellissimo! anche nei contenuti che conto di sbirciare con più calma.
EliminaNei limiti dei miei tempi cerco sempre di leggere con attenzione i blog che seguo. Quello lo seguirò con tanto amore e attenzione. Grazie, e a presto!
Come al solito i tuoi post mi emozionano, anche se questo Paolo non lo conosco e non potrò aiutarti.
RispondiEliminaMa no dai, spero proprio che sia in salute.
Non ho vergogna a dire che non ho mai ascoltato nulla di Ezio, nonostante sia da sempre innamorata del pianoforte.
Ma sono antica, lo sai... Quindi ancorata ai classici senza tempo, quali Schubert, Chopin e soprattutto Beethoven.
Nel suo messaggio sulla malattia ho rivisto le parole non capite di Nadia Toffa (il cancro è un dono) e di molti altri.
Quindi, mi tolgo il cappello e sì, speriamo che l'appuntamento con la morte venga finalmente superato.
Dannato 2020.
Paolo è lui! E' Paolo! Se non avessi te! eheheheheh... Solo le amiche ti dicono quando c'hai il rossetto sui denti :P
EliminaIo credo che certe cose si possano capire solo passandoci e soltanto quando si è dotati di una certa intelligenza che non è solo quella razionale.
E passasse! Sto cavolo di 2020. Anche se poi, non si sa mai cosa riservi il futuro... Chi se lo aspettava un anno così? Tocca essere positivi <3
Non riesco a scrivere niente su Ezio perché ogni volta mi viene un groppo in gola e gli occhi mi si riempiono di lacrime.
RispondiEliminaQuando succede, devi ascoltare un pezzo suo. Funziona. Via tutto il male, dentro la musica.
EliminaUn omaggio davvero bello e sentito. Un grande uomo ci ha lasciati orfani delle sue sagge parole e della sua meravigliosa musica.
RispondiEliminasinforosa
Grazie Sinforosa... Un grande grande uomo <3
EliminaTu sai sempre cogliere il punto... quello che punge Irene.. quello che brucia nell anima e che scuote il pensiero... io ho imparato ad amare Ezio girando per internet,provando a scoprire come spesso faccio quello che non conosco... mi sono innamorato ascoltando "following a bird" ho chiuso gli occhi e ho capito cosa lui vedeva... le note erano oltre... lui suonava emozioni e poesia... ho iniziato a "cercarlo" ogni volta che lo trovavo e ho imparato quello che lui ci ha insegnato, con quella smorfia di gioia che aveva quando suonava.... lui ha lasciato un graffio nelle nostre anime e quel graffio sarà per sempre...
RispondiEliminahttps://m.youtube.com/watch?v=AHe6AzhRa3o
Ma che sorpresa! *_* Che bello che tu sia qui, Lupo. Mi mancano i vecchi tempi. Credo io non sia l'unica. Grazie di questo regalo.
EliminaHai detto tutto, ma non è merito mio, credimi. Come al solito uso la scrittura solo e soltanto per veicolare, a stento, le emozioni che gli altri mi trasmettono.
Sono riuscita a tradurre una punta di tutte quelle emozioni che mi è capitato di provare ascoltando Ezio, come musicista e come persona. Giusto una punta.
Facciamo tesoro dei suoi insegnamenti, caro mio.
Il pezzo che ti piace è uno di quelli che amo anche io :*
Torna di tanto in tanto... Ti aspetto.
Che bel post, un vero atto d'amore verso un artista che hai amato.
RispondiEliminaChe hai incontrato grazie a un film e che non ti ha mai abbandonato.
E mai ti abbandonerà.
Moz-
La cosa bella di me è che quando amo, amo veramente per sempre. Chiunque o di qualsiasi cosa si tratti :*
EliminaUna lettera bellissima come sei capace tu e non importa quanto sia lunga .... ci arrivi in fondo di un fiato ... solo chi prova emozioni sa regalarle ...come Lui.. penso che vi sono persone che trasformano il loro dolore in atti d'amore e lo lasciano ad altri in tante forme : musica, immagini, parole e rimangono immortali ... e ci riesci anche tu ... un abbraccio grande .. grazie
RispondiEliminaQuello che mi hai lasciato, Gusina, è uno dei complimenti più belli che mi sia mai stato fatto. Non credo d'essere capace di tanto, ma so che arrivo alle persone che mi vogliono bene e a cui voglio bene. E sai quanto ne voglio a te <3
EliminaL'arte non muore per fortuna. Resta con noi.
RispondiEliminaE in alcuni casi, come in questo, resta anche l'uomo dietro e oltre l'arte.
Un caro abbraccio.
Mai, muore l'arte. E per fortuna. Chi sa produrre arte, produce vita.
EliminaUn grande abbraccio, Sara
Era un grande. Qui, in casa mia, con un figlio pianista, è sempre stato molto apprezzato. Le sue esibizioni miracolose. E che bella quella reinterpretazione di “Impressioni di settembre”, non la conoscevo.
RispondiEliminaA me piacerebbe tanto che uno dei miei due figli si appassionasse al pianoforte. Da piccola avrei voluto imparare, ma poi, tra un casino e l'altro, non se n'è mai fatto niente. Il pianoforte, il violino e tutti i suoi derivati sono gli strumenti che più amo.
EliminaSe tuo figlio decide di suonare qualcosa di Bosso, manda audio Marina <3 sarebbe un grande grande regalo <3
Una lunga bellissima lettera a un amico che se ne è andato .
RispondiEliminaNon lo conosco ma vado a cercarlo su you tube .
Interessanti i 2 video .
Hanno svegliato la mia curiosità .
A me sarebbe piaciuto suonare la chitarra , porta allegria .
Un forte abbraccio . Laura
Laura, un abbraccio grande a te!
EliminaLa chitarra è uno strumento meraviglioso. Ti ci "vedo" ^_^
Fammi sapere cosa ne pensi se ascolti Bosso <3 Un grande abbraccio :*
Buongiorno Irene...ci sono altre filastrocche sul mio blog, se vuoi leggerle alla tua bimba. A proposito, non so se ti ho fatto i complimenti per il tuo ma, comunque, te li rinnovo perché è molto interessante. Buona giornata e torna presto a pubblicare.
RispondiEliminaGrazie Vivì, verrò di certo a leggere.
EliminaE grazie per i complimenti ^_^ sono solo pensieri sparsi i miei.
Un abbraccio :*
Un bellissimo pensiero del profondo, a un grande che ci ha lasciato!
RispondiEliminaBuona settimana e un sorriso,silvia
Grazie Silvia, di cuore <3
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