giovedì 21 marzo 2019

Come spiegare il "razzismo" ad un bambino di 6 anni?

Ieri sera, vuoi o non vuoi, è trapelata la notizia. Quella della storiaccia sull'autista senegalese che ha sequestrato le due scolaresche.

Probabilmente abbiamo sbagliato, ma io e il consorte ci siamo sprecati in congetture e visione dei relativi servizi sbucati nei differenti tg.
Pensavamo che il Nano fosse preso da altro. Si attendeva il momento di cenare e lui faceva avanti e indietro dalla cameretta, ma non sembrava particolarmente interessato alle nostre discussioni da grandi. Ho notato solo qualche occhiatina di sbieco al padre che, per deformazione professionale, si era fomentato dichiarando che anche lui, come i colleghi, ci sarebbe saltato a mo' di stuntman su quel bus pur di salvare i ragazzini.

Punto. Finita lì. La serata era proseguita normalmente. Senza dare seguito alle considerazioni davanti ai bambini.

Stamattina, dopo aver lasciato la sorella all'asilo, come se attendesse il momento giusto per farlo, il Nano è partito con una sequela di richieste e chiarimenti.

- Senti, mamma, ma quello di ieri sera era uno cattivo?

- Chi, tesoro? A chi ti riferisci?

- A quello che si è rubato i bambini...

Mi è preso il panico. 

- Ehm... no, Nano... non proprio... O meglio, è più difficile di così... Probabilmente è una persona che non sta bene...

- Eh, ma è negro...
- .... 

Mentre guidavo, mi sono voltata per una frazione a guardarlo. No, non vi era traccia di malizia o pregiudizio. Lui voleva sapere. Solo questo.

- A parte che si dice "persona di colore", se proprio vuoi indicare che è un pò più abbronzato di te... Chi te l'ha detto a te che le persone di colore si chiamano "negri"?

- Me l'ha detto C., mentre giocavamo a scuola...

- Ed ha sbagliato... Puoi anche indicare le persone in base alla provenienza. Ad esempio E., la tua compagna, da dove viene?

- Dalla Francia...

- Ecco, allora di lei possiamo dire che è francese. Di quell'uomo di ieri sera si può dire che è senegalese, perché viene dal Senegal... Ma non c'entra il colore della pelle... Non si definisce una persona in base a quello... Prendi il cugino S. che viene dalla Sicilia ed è scuro scuro, è sempre italiano...

- Io sono italiano, mamma?

- Certo...

- Eh, ma quello scuro di ieri sera però ha detto che si voleva vendicare di quelli morti come lui, quindi è cattivo... e non è italiano...

- Oddio, Nano, fermati un attimo... Partiamo da un presupposto: non si giudicano le persone in base al loro colorito, al posto in cui sono nati, in base alla loro ricchezza o povertà o, ad esempio, in base ai loro gusti di vestiti o di cibo, tanto per dirne due; si giudicano le persone in base a quello che fanno, a come si comportano... Ora, quell'uomo di ieri sera ha fatto una cosa bruttissima, cattivissima ma non è che dipende proprio tutto dal fatto che è nato in un altro posto... Ricordi il bambino di colore che frequentava l'asilo insieme a te o il tuo compagno di piscina? Erano simpatici, buoni... Hai capito?

Mi ha guardato non proprio convinto. Eravamo già davanti scuola ed era tempo di entrare.

Mi sono sentita smarrita, incapace di spiegare a mio figlio tutto il marasma che sta accadendo nel mondo.

- Vabbè mamma, ma se quello lì, quello cattivo, viene a guidare il pulmino qui? 

Ho sospirato.

- Tranquillo, tutti i pulmini di tutte le scuole hanno autisti affidabili, quello di ieri è stato un caso sfortunato... Poi ne parliamo a casa, va bene?

- Va bene.

Io però me lo chiedo: come faccio a spiegare ad un bambino di 6 anni la faccenda del "razzismo" alla luce di tutto quello che sta capitando?


25 commenti:

  1. Consolati. Quando ti chiederà come si fanno i bambini, senza cavoli e cicogne sarà ancora più dura.
    Sdrammatizzo, ovviamente. Mi pare che te la sei cavata egregiamente. Lollo capirà che tutto è relativo nella vita, e che i cattivi sono verdi, neri, gialli e blu.
    Ti ricordi i Puffi? Loro erano inseguiti da un bianco, con un gatto marrone.
    Vallo a capire l'arcobaleno.. <3

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    1. ... :DDD io intanto per mantenermi sulla giusta via ho detto che i bambini vengono fuori dall'ombelico :D Poi improvviserò mano a mano che gli anni passano XD...
      Questa cosa dei puffi ovviamente la utilizzerò non appena ricadiamo sull'argomento ^_^ :***
      <3

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  2. E' un bel problema, non ti invidio.
    Non è che ai tempi nostri fosse tutto bello, ma era più facile insegnare certi concetti.
    Non c'era la cattiveria odierna, né il politically correct di oggi (anche se ovviamente è peggio la prima del secondo).
    Purtroppo i tempi cambiano e quindi bisogna adattarsi.
    No, non è facile essere genitori ed educatori.

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    1. Ma proprio per nulla, Riccardo! Spesso non mi invidio neppure io, e non solo per la responsabilità del fattore educativo... Ad esempio, non mi invidio quando a fine giornata io sono sfiancata e loro carichi a mille, non mi invidio quando vorrei dormire 10 min in più la mattina di domenica e loro alle 7 dai-mamma-facciamo-colazione, non mi invidio quando cerco disperatamente 5 min per me ma neppure a pagare oro, non mi invidio quando in base alle loro richieste, specie quando siamo in giro, dovrei avere 100 braccia, 500 occhi ed un megafono incorporato per farmi ascoltare ... Ecco, essere genitori è un lavoro duro, ma come tutti i lavori, se fatto bene, con amore, pazienza, passione e con la consapevolezza che nessuno è perfetto (nè genitori nè figli), allora ti ripaga immensamente sotto ogni forma possibile ed auspicabile...

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  3. Nooo, ha detto bene: negro è il termine esatto.
    Tutti siamo di colore, mica siamo trasparenti!
    Certo, fa ridere che si associ la negrezza alla cattiveria XD
    Beati bambini :D

    Moz-

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    1. E sarei anche d'accordo. Ma prova a far dire "negro" dentro le mura di una scuola fosse anche ad un bambino di 6 anni che si rivolge (dio non voglia!) effettivamente ad un bambino di colore, ma sai che succede? Il Pandemonio! A parte i provvedimenti disciplinari per presa di posizione e per dare l'esempio, poi son certa che si metterebbe di mezzo quella percentuale di gran campioni di genitori che magari in strada si soffermano ad osservare compiaciuti le puttane, ma poi in situazioni come queste si scandalizzano e sono pronti a sfoderare i loro profili fb a favore di tutti i "negri" del mondo.
      Miiiiikiiiiii, altro che politicamente corretto, qua oggi giorno se non istruisci a dovere i figli e non li proteggi da simili situazioni finisci in pasto ai perbenisti ed hai finito di campare. Mi spiace dirlo, ma oramai ad una mezza e magari casuale folata di vento si grida al tornado e senza neppure il beneficio del dubbio.

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  4. Bella domanda. Ma tu troverai la risposta giusta. Le mamme hanno un superpoteri, non lo sai?

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    1. Me ne sto accorgendo... eheheheh SupersupersuperPoteri ^_^

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  5. È un casino, anche io sono alle prese con simili discorsi. Ultimamente stiamo tornando ad affrontare tematiche che pensavo fossero oramai esaurite, concetti che credevo fossero assimilati. La cronaca politica, ultimamente, è un ciccinin indietro rispetto all'evoluzione umana.

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    1. Certo è, Massi, che non si possono escludere i figli da quel che succede. Volenti o nolenti, quelli assorbono e pretendono giustamente di sapere. Chissà tu come te la cavi... :D

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  6. Tu sei stata davvero brava, complimenti.
    Io ho sempre creduto che nessun argomento sia tabù per i bambini, al contrario, poiché hanno una sensibilità e un intuito davvero straordinari, che purtroppo man mano si cresce nella maggioranza dei casi si eclissa, .è necessario parlare loro di qualsiasi argomento, tanto più se lo hanno “percepito nell’aria”.
    Il parlar chiaro e il parlare in modo semplice non solo li aiuta a capire le realtà attuali, ma evita che si facciano “film” fantastici, fantasiosi od orridi su ciò che hanno percepito.
    Questo vale per il discorso sulle diversità, come per il discorso sul terrorismo, le guerre attuali e passate e io proporrei anche una riflessione sul denaro, farei comprendere che le valutazioni degli adulti sovente si basano su ricchezza e povertà più che sul colore, la provenienza, la fede. Insomma, con bambini di quattro, cinque, sei anni si può dialogare di tutto ed è in quel momento che si creano le basi del futuro uomo e donna. Ciao.
    sinforosa

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    1. Ecco, i tuoi complimenti, Sinforosa, per me valgono tantissimo, conoscendo da dove provieni ^_^.
      Ci ho provato, ci provo, non è semplice. Sopratutto perché io sono la mamma ed ovviamente tento di inculcare al meglio dei valori in cui anche io credo, poi magari le creature vanno da nonni o, che ne so, dagli zii e quelli tirano fuori loro personalissimi pregiudizi o fisime mentali: ed ecco là che la frittata è fatta. Ci si augura che la scuola ed i genitori abbiano sempre la meglio come modello sul resto del mondo.
      Un abbraccione

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  7. Mi trovo daccordo con Sinforosa è più facile di quel che sembri parlare con un bambino, le diversità le sottolineamo e creiamo noi adulti e non c'è bisogno neanche di stupirsi per la diversità sulle razze ... quando ci si scanna persino tra italiani del sud o del nord ... tra tifosi di diverse squadre ... diversi schieramenti politi ...colletti bianchi e operai ...
    certo il poveretto proprio bene non stava se arrivato a compiere un gesto simile ... far pagare a dei bambini la morte di altri ...che tristezza non mi pare fosse discriminato questo signore .... non ha scuse ..i tuoi bimbi sono fortunati ..hanno una mamma molto presente e attenta ... un bacione

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    1. Si pensava che con l'eliminazione delle caste le diversità tra le genti si sarebbero attutite, ed invece guarda come siamo combinati... E' vero, è vero della distinzione tra chi proviene dal nord e chi invece dal sud, tra i tifosi e più che mai tra i partiti politici... Viviamo in un mondo di "diversi" che si ammazzano mentre c'è sempre chi fa da spettatore e spara in base ai suoi gusti personali: chi coglio coglio...
      E' difficile definire l'accaduto di ieri, sono solo felice che si sia evitata la tragedia.
      Ti abbraccio immensamente Giusina <3

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  8. E sì , è un bel problema spiegare a un bimbo di 6 anni che non è il colore della pelle o la ricchezza che fa la diversità di una persona .Disegna un bel grande
    cuore rosso , uguale per tutti ed è lì che si trova il valore di un UOMO.
    Tu hai già usato parole bellissime x il tuo cucciolo .
    Hai già piantato il seme della tolleranza , vedrai , darà i suoi frutti .
    Good night . Laura

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    1. Che belle parole, Laura! *_* Grazie vivamente!
      L'idea tua del disegno e l'esempio dei puffi di Claudia saranno due cose che utilizzerò con piacere nel prossimo discorso sull'argomento con i bambini. Grazie, siete straordinarie :*

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  9. Secondo me il più è insegnargli a ragionare con la propria testa. Il resto poi, su questo o altri argomenti altrettanto spinosi, viene da sé! E dal tuo racconto mi sembra proprio tu lo stia già facendo!

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  10. Credo che tu abbia già fatto moltissimo e bene. Penso che tu debba continuare a ragionare con lui come hai fatto, essere chiara e diretta e poi, segui il suggerimento di Laura Andrighetto.

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  11. La parola "negro" non è offensiva, lo è diventata quando noi le abbiamo attribuito un tratto negativo. In una mia cartella clinica lessi: razza caucasica e non mi offesi né per la prima e neppure per la seconda definizione. Però le avrei trovate ambedue inadeguate se fossi stata di pelle nera perchè la società bianca le ha associate a qualcosa di malevolo.
    Il colore nero è quello del mistero, della paura e del lutto (nella nostra civiltà) ma invece mostrare ai bambini come abbiano le stesse chances nel gioco della dama o degli scacchi può servire a rimettere le cose a posto. Lì, bianchi e neri hano la stessa possibilità di vittoria perchè tutto dipende da chi e come i pezzi vengono giocati.
    Ecco che allora il discorso torna sul razzismo e sulla divisione fra esseri umani, tutti umani allo stesso modo e con uguale sangue. Mica facile... farlo a tappe è la cosa migliore, per come la penso.
    Da mamma di tre figli, e ora felicemente nonna, posso augurarti di essere una mamma creativa e di saperti affidare ai libri che sanno bene come "parlare" anche ai più piccoli.
    Un abbraccione.

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    1. Buona domenica, Sari ^_^ E benvenuta!... Grazie di ogni singola parola, hai centrato perfettamente la questione. Personalmente, solo da qualche tempo risento forte il venir fuori dell'indicazione e della precisazione delle "razze" e dei "colori": bianco, nero, giallo... Sfortunatamente è anche vera l'accezione diversa per ciascuno: ad esempio, il fatto di cronaca in questione sarebbe di certo mutato di significato, nel bene o nel male, se si fossero invertiti i colori del delinquente e delle vittime...
      Confido dunque anche io in un pò di creatività per non cadere nella trappola delle generalizzazioni e dei cattivi stimoli esterni che influiscono non poco sui bambini.
      Un grande abbraccio e complimenti per la bella mamma e nonna che di certo sarai ^_^

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  12. La storia del razzismo da spiegare io non l'ho avuta coi miei figli. Il problema allora non esisteva praticamente. Piuttosto le spiegazioni sul sesso e come vengono i bambini. I miei due maschierano molto interessati, le due femmine no.
    Io avevo avuto dai miei un'educazione medioevale ferrea. Fino a 11 anni non ci avevo capito niente. Poi Irene, che aveva sei anni mi aveva parlato della "paciolla". E che d'è? Questa. Si tira su la gonna e me la fa vedere. Urca e che ci fai con la...con la...Paciolla, chiarisce lei. Ci faccio la pipì. Ma non ce l'hai il pisellino? Quello ce l'ha Enrico, mio fratellino, io no.
    Il giorno che iniziai a capire qualche cosa. Poi chiesi a mio fratello grande, così ho capito.
    Coi miei die maschi ho deciso di parlare chiaro ed ho detto la verità, tutta la verità, ma mi sono subito imbattuto nella loro incredulità. Molto imbambolato Federico di 4 anni, come pure Alessandro due anni più vecchio.
    Poi li ho trovati tutti e due con Cristiana che mostrava le sue cose, in compenso voleva vedere le loro. Allungava le mani e si muoveva un po' tutto; così ridevano tutti e tre come matti.
    Lo ammetto: a vedere tanta innocenza -in tre facevano quindici anni- mi veniva da strozzarmi di risate. Mi dovetti ingoiare le risate. A tavola per il pranzo Alessandri fece il saputone chiedendo a sua madre se succedeva anche a lei che il pisellino rientrasse dopo fatta la pipì. Non dimenticherò mai l'occhiata che diede al figlio diventando un pomodoro e poi quella che diede a me, furibonda.

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    1. Vincenzo, io ADORO quando fai dono di questi stralci della tua vita. Mi ci perderei per ore, nel senso che nessuno le racconta come le racconti tu!
      Il discorso del sesso ai ragazzini è impresa ardua, pure in quello io mi cimento, ci provo, ma sinceramente a Lollo, che ha chiesto e ha richiesto, non sono stata capace di dire tutto proprio tutto: ho detto una cosa del tipo che quando papà e mamma si baciano si apre un portale per poter scegliere un bambino e che quello quando viene giù - dal cielo? - se ne sta per un pò nella pancia della mamma per poi venire fuori dall'ombelico. Alla domanda: eh, ma come fa l'ombelico a diventare tanto grande?, ho optato per un sano: mano a mano che cresci ti spiego...
      La femminuccia, invece, ha una forte attrazione per la sua patata-paciolla e per il momento la lascio tranquilla alla sua attività di confidenziale conoscenza - :D...
      Sul futuro non mi interrego, improvviserò. Male che va, li mando da te - ahahahahahahhaha
      Un abbraccio grande grande

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  13. Non so se si riesce a spiegare il razzismo più che altro bisognerebbe spiegare ai bambini che ci sono persone che si comportano male al di là del colore della loro pelle.
    Io ho una figlia di dieci anni e fin dalla prima scuola materna mi ha sempre sorpreso , ma vale per tutti bambini della sua età che conosco , la facilità e la spontaneità con cui si è di fatto integrata con ragazzini di diverso colore ed etnia.
    I bambini son tabula rasa non conoscono il pregiudizio.
    Sta agli adulti non inculcarglielo.
    Tuo figlio probabilmente si sarebbe comportato nella stessa maniera anche se il terrorista fosse stato bianco e italiano .
    Hanno paura dell’adulto non del colore della pelle.
    Concordo con quello che ha scritto Sinforosa...ai bambini si può spiegare tutto , non è detto che non ne rimangano scossi ( a mia figlia è successo con la giornata della memoria e tutto il discorso su quello che è stato fatto agli ebrei) , ma poi lo superano e ne escono più forti.
    Ciao

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    1. Certamente. Ne sono convinta anche io, Max. Che poi la curiosità di Lorenzo è proseguita nei giorni successivi, più che altro mi sono accorta che era rimasto colpito dal fatto in se, ovvero da questa storia di bambini sequestrati e poi liberati un pò come in un film da supereroi.
      Ha anche voluto vedere qualche intervista dei bimbi salvati, un pò scettica alla fine ho acconsentito. Si è risolto con una sua dichiarazione ben precisa: Pure se rapiscono il pulmino della mia scuola io mi tengo il telefono e chiamo la polizia.
      Gli ho fatto notare che lui il telefono non ce l'ha. Non si è scomposto. Vabbè, ma poi ce l'avrò, ha detto. Ed è finita lì.
      Intanto spero di avergli trasmesso i valori giusti, quelli sulla cui base si impronterà la sua crescita.

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