venerdì 25 gennaio 2019

Ad avere parole da lanciare in aria

Ieri ho rivisto un'amica che si è separata. L'ha lasciata lui, il marito.

Come stai?, le dico.

Sta passando, mi risponde. La mancanza, sta passando. 
Sto riempendo il vuoto con cose migliori, con meraviglie che mi spettano.
Sta passando. Come un’influenza di stagione, come il mare d’inverno, come un periodo piovoso che sembrava non dovesse passare più.
Vorrei solo fare una cosa che non mi è mai riuscita. Vorrei scrivere. Scrivere, parlare, dire. Vorrei trovare parole che facciano da conduttore alla merda che mi sale in gola, che mi opprime, che mi rende stanca, letargica, satura, scoglionata dal vivere e dalla vita. Vorrei essere una giocoliera di parole, per avere parole da lanciare in aria che cadendo riportino l'ordine.
Vorrei possedere la capacità di allineare parole. Perché le parole sono fondamenta, sono lo scheletro del pensiero, sono l’essenza dell’essere.
Senza parole non siamo niente. Senza parole siamo animali da soma che sopravvivono al giorno.
Me le hai dette tu tutte queste robe sulle parole, ricordi?

Certo, sorrido. Certo che ricordo. 

Immagine da internet


17 commenti:

  1. È vero :le parole ci salvano e scrivere è terapeutico. Lanciamo in alto le nostre parole e chissà se, anche attraverso loro, riusciremo a cambiare qualcosa nel mondo e in noi.

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  2. Dì alla tua amica che sicuramente a perderci è stato lui, e che non occorrono grandi abilità per scrivere, poiché basta lasciar parlare il cuore, e sono certa che il suo abbia molto da dire.
    Ah, abbracciala più forte la prossima volta che la incontri, mi raccomando. :*

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    1. Riferirò tutto e mi farò portatrice del tuo abbraccio, Claudia *_*

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  3. che dispiacere ...anch'io ho avuto una spiacevole esperienza con un 'amica ...mi sento demoralizzata per il periodo tristissimo che sta vivendo e cerco di esserle vicina ... a volte per certe persone non vale la pena di soffrire ....è difficile ma serve una grande forza per uscirne ....serve un grande amore per se stessi .... tanto amore che piova dal cielo anche per la tua amica .... lo spero proprio ... un abbraccio grande

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    1. L'amore per se stessi, prima di tutto, Giusi ^_^... anche se spesso è difficile da praticare, specie come quando a fallire è pur sempre l'amore in cui avevamo investito...
      Ti abbraccio forte forte forte <3

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  4. Le parole aiutano ma talvolta fa bene star zitti per trovare il momento giusto per esternare delle frasi.

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    1. Credo che in questo specifico caso la persona in questioni cerchi parole per ridare forma al proprio Io. Le frasi da dire sarebbero tante, pure quelle da urlare... ^_*

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  5. E' bene buttare fuori quelle parole, altrimenti marciscono dentro.
    Meno male che ha te!
    Marina

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    1. Ciao Marina!... eh sì, suppongo che la scrittura sia terapeutica proprio perché ci evita di far sedimentare il marcio che incameriamo.
      Un abbraccio!

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  6. Le parole sono splendenti e ci aiutano sempre ad essere migliori. Dille di scrivere.

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    1. Le ho regalato un quaderno, che le serva da sprono... ^_^

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    1. Se è immenso e inaspettato, è vero, lascia di stucco e ammutoliti...

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  8. Mentre leggevo di questa donna tradita e abbandonata, mi veniva su un "cazzo, ma come scrive questa, in versi sciolti?" perché stavo leggendo una bella ma proprio bella poesia. Poi alla fine la rivelazione: erano parole/versi tuoi. Allora si capisce. Cosa? Quello che mi ero immaginato. Cioè, brava tu, ma io lo sapevo da un pezzo.
    Per quel che riguarda la condizione spirituale della tua amica mo ha improvvisamante ricordato -pensa un po'- un episodio del 1945. Dopo un anno e mezzo di silenzio, in cui mamma si trascinò vivendo solamente nella speranza di rivedere mio fratello, che combatteva in Russia su una delle due rive del Don. Ricomparve come un miracolato dopo 18 mesi in cui la croce rossa ce lo aveva dichiarato "disperso". Basta.
    Era minimo 15 chili più leggero; i suoi mitici capelli rimasti nella steppa; gli occhi spenti; era trasformato dal chiacchierone di venti anni ad un sordomuto di ventitrè reali ma cinquanta apparenti; muto rd immobile sul suo letto, con continui scoppi di pianto -inaudito, mai visto Ippolito piangere- improvvisi e incomprensibili. Lui era il mio fratellone adorato, io il suo fratellino tanto a lungo aspettato -13 anni-; e mi ritornava quello straccio sporco e bagnato! Poi si rattrappiva tutto in atteggiamento fetale, rimanendo immobile minuti interi, per esplodere in una serie infinita di sputacci sul muro. Guai a toccarlo o a parlare mentre durava quel letargo, ti vomitava addosso una scarica di orribili bestemmie e parolacce oscene.
    Un giorno presi coraggio -lui voleva solo me vicino- e gli chiesi che voleva dimostrare con quel casino. Dopo un po' mi rispose con un voce funerea: "tu non sai quello che ho visto io."
    "Cosa hai visto?"
    "Non me lo chiedere mai. So cercando di seppellire sti ricordi, se non ci riesco mi ammazzo,"
    Ritornò molto lentamente alla normalità in una diecina di anni, durante i quali sono vissuto nel terrore che si sparasse. Lo salvò una ragazza di diciotto anni, Lidia. Si sposarono e vissero insieme 52 anni. Non ho mai riferito a mia madre quello che lui mi disse quel pomeriggio.
    Tu me lo hai fatto tornare a galla col tuo bel racconto.

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    1. Vincenzo, tu hai la capacità di inchiodarmi alle parole, le tue. Qualsiasi cosa tu scriva, io me la bevo come fosse champagne dei più pregiati. Se fossimo in epoche antiche ti implorerei di scrivermi, sai di quelle lettere lunghe che si riversavano una volta sulla carta e ci si raccontava pezzi di vita e di mondo? Poi ci facevano pure i libri. Ecco, io farei un libro con tutte le tue lettere.
      Che stralcio intenso di Te, mi hai regalato. Ti ho immaginato, bimbo di appena dieci anni, annusare spaventato la sofferenza di un fratello mutilato nello spirito, per sempre. Un bambino coraggioso, non tutti i bambini riescono ad offrirsi al dolore.
      Chissà come sarebbe bello poter immergersi nel racconto di tutta la tua vita, irradi respiro prorompente da ogni poro.
      Per essere brava, dovrei apprendere da te. Mi inchino...

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  9. Salve
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