Ogni tanto riesco Felicemente a riacchiappare in tempo l'appuntamento mensile della mia amica Patricia: Insieme Raccontiamo.
Siamo alla puntata numero 41. Se c'è un pregio che va riconosciuto a Pat - oltre naturalmente al suo essere immensamente umana, accogliente, affettuosa, giocosa e dotata di un fortissimo senso dell'humor - è di certo la Costanza, pregio che fa del suo blog uno dei porti sicuri in cui rifugiarsi nel mare della blogsfera.
Ma veniamo all'Incipit.
Edizione n.41
L'Incipit di Patricia
IL BAULE
Avevano comperato la loro casetta. C’erano voluti anni e sacrifici ma ce l’avevano fatta. Non era una reggia però a loro era piaciuta subito. Immersa nel verde ma non lontano dalla città. Soprattutto indipendente su tutti e quattro i lati. Intorno un bel giardino ricco di fiori e piante rigogliose. Una in particolare. Una betulla argentea. Doveva essere vecchissima tanto era alta.
I venditori avevano lasciato la casa arredata. Non che i mobili fossero antichi o stupendi però qualcuno di buona fattura nel mezzo c’era. Una bella ripulita, una carteggiata e una mano di vernice e li avrebbero recuperati. I mobili non bastano mai. Specialmente quelle cassettiere.
Gli altri invece erano già ammuchiati in cortile pronti per la discarica. Prima però di chiamare gli addetti del comune avevano deciso di dare uno sguardo anche in soffitta.
Altri mobili, scaffali, scatoloni… in un angolo anche un vecchio baule. Non sapendo da che parte iniziare, la ragazza si inginocchiò proprio di fronte ad esso. Era chiuso a chiave ma le cerniere erano vecchie e con un leggero colpo di cacciavite saltarono. Una volta aperto….
Il mio finale
Una nube inconsistente le si materializzò davanti. Tossì per pochi istanti fin quando non riuscì a definire di cose si trattasse. Un omone iridescente, grande, grosso e dal vocione roboante le smuoveva dal nulla la polvere sotto al naso.
- Oh, finalmente… – tuonò gonfiandosi in tutta la sua figura eterea. – Era ora che qualcuno venisse ad aprirmi…
- E tu, chi sei? – chiese.
- Non mi hai riconosciuto?
- No…
- Sono il genio del baule!
- Ma non era della lampada?
Il genio diede un colpo di coda e si fece più alto. – Come sei antica! Ho fatto tutti i corsi di aggiornamento. Sono un genio tecnologico, progredito, ammodernato…
- Mmmh… e quindi?
- Sveglia bimba! Quindi, puoi chiedermi di esaudire tre tuoi desideri…
- Uh che bello, veramente?
- No, per finta, sto qui a pettinare le bambole…
- Com’è aggressiv, signor Genio…
- Lassame perdere, guarda… Non puoi capire quanto è stressante rimanere imbottigliato dentro a un baule per anni, è quasi come rimanere incastrati tra due incidenti sul raccordo…
- …
- ‘Namose a capì, dolcezza, per i tre desideri me devi dà il tuo numero de cellulare. Io adesso ti invierò un messaggio su uozzapp, tu dovrai girare quel messaggio a venti tuoi contatti e cinque gruppi, in contemporanea devi pubblicare un post su feisbuc in cui dici per finta che sei alle Azzorre e taggare trenta persone ignare, programmare dieci twitter con tema i cazzari e creare tre diversi profili instagram… Mi segui?
- Veramente no… Perché devo fare tutte queste cose?
- Ma come perché? Perché se non lo fai, dopo sette giorni invece dei tre desideri ti vedrai arrivare tre disgrazie… So’ cambiate le cose, ah bella…
La ragazza si sentì svenire. Non poteva essere vero, non poteva succedere anche tra le mura sicure ed indipendenti della sua nuova casa.
Si precipitò giù per le scale fin quando non riconobbe il volto del marito che le veniva incontro.
- Corri – urlò – in soffitta c’è uno dei nostri parenti o dei nostri amici travestito da buffone! Corri, salviamoci finché siamo in tempo…