lunedì 19 novembre 2018

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Immagine da Internet


20 commenti:

  1. Di fatto tratti un tema che io sento molto e su cui ho anche scritto una poesia, cioè la violenza psicologica che è vero è altrettanto grave di quella fisica se non di più per certi aspetti, poiché certe cicatrici nel cuore restano per molto tempo forse per sempre e minano una donna nel profondo o almeno possono farlo se lei non riesce a reagire.

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    1. Io osservo molto. Osservo, parlo, cerco sempre di cogliere le sfumature di chi mi racconta, l'amarezza di chi si confessa, mi calo negli stessi panni, offro da vedere anche i miei, tendo la mano, porgo un sorriso. Scrivendone riesco infine a focalizzare, a dire, a lanciare una speranza. Vorrei fare molto di più, Daniele. Nel mio piccolo provo a fare questo, che poi è quello che tu fai con le tue splendide poesie :****

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  2. Due volte ti ho letto ed avrei avuto bisogno di rileggerti ancora, ma mi sono fermato perché mi avevi fatto venire i sensi di colpa.
    Cominciamo dai sensi: io avevo considerato la mia prima notte come il non plus ultra dell'amore espresso non in quel modo tipico maschile con la risposta boriosa e fasulla alla domanda "quante volte?" con un numero insomma da uno a cinque, tante sono le dita di una mano. Io avrei dovuto rispondere: "nemmeno una". Arrivati all'hotel dopo una levataccia alle cinque del mattino, una cerimonia infinita ed un pranzo matrimoniale e una tirata di 300 chilometri in cui facevamo finta di essere vecchi coniugi, dopo un fidanzamento durato tre anni nei quali mi ero mantenuto casto per rispettare il suo sogno di sposarsi
    illibata, così alla sera vedermela arrivare dal bagno indossando un camicione di sua nonna, avendole io per giunta detto "mettiamoci a dormire, abbiamo un'infinità di tempo", io mi sentivo un mago primae noctis.
    E adesso vengo a sapere che sono stato un violentatore, perché io quella notte verso le quattro mi sono svegliato irrigidito da vecchio combattente vittorioso del talamo ed ho fatto quel che ho fatto con lei mezzo addormentata. Quale orrore mister Iacoponi!
    E che dovevo da fa? Un cinque contro uno da sposato? Maddai!
    Giramme da un'altra parte? E chi ce la faceva?

    Sul resto sono d'accordo con te. Noi maschi ci azzecchiamo poco con voi donne.
    Ma a voi viene il mal di testa solo a letto? Ma guarda...
    Non ci si rende mai conto all'inizio che siete donne, perché l'unica donna con cui ci siamo relazionati, mamma, faceva sempre solo quello che voleva il suo bambino -de trenta anni- che non faceva una cippa tutto il giorno ma a lei -TUTTE UGUALI bitte- andava bene così, non lo contraddiceva mai l'ometto che si era fabbricata da sola.
    Allora tu nemmeno ti chiedi se tua moglie abbia bisogno di...cosa? cosa ti manca? puoi fare quel che vuoi, e allora?
    Poi dopo anni si fa finta vigliaccamente di non capire, magari per soli 10 minuti, ma bastano a distendere la competitrice, di non aver capito e poi da vecchi...anche peggio..."non ti ho sentito, scusa....cosa hai detto?" che tanto lei già se ne è andata.
    Il difficile è mostrare di voler bene ancora come allora, quasi ce ne vergognamo. L'orgoglio è il nemico della coppia. Poi c'è chi pensa come penso io che ci sarà un motivo se stiamo ancora insieme dopo 55 anni.
    È un momento, ma basta. Io mi prendo i vecchi album e guardo le foto di allora e mi accorgo che lei è sempre bella come era, cavolozzo fritto, ma come fa?
    Lei invece ci si incazza. "Ma non diventi mai vecchio tu?"
    Pure questo è colpa mia, sta a vedere!

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    1. Ho sorriso, Vincenzo. Un pò anche sogghignato - ihihihihihih... Ok, adesso per farti capire bene tutto il discorso a cui tu alludi nella prima parte dovrei rimandarti alla lettura del citato articolo della Claudia, dove io stesso affermo che, santa pace!, pure noi donne dovremmo cedere più spesso, ne va del nostro relax e della nostra salute e mentale, e dove confermo anche che, tutto sommato, mica mi dispiace essere svegliata in un certo qual modo. Insomma, il discorso su quel versante s'è condotto in maniera articolata e a tratti pure irriverente :P
      Come si fa a rimanere insieme 55 anni? Porca miseria, 55 anni sono più di mezza vita, considerato poi che fino ai 20 circa non si capisce un piffero di esistenza, possiamo anche affermare che 55 anni sono una vita intera. Chapeau! Di mio ho avuto l'esempio dei nonni con i quali sono cresciuta. Li univa un legame profondo, un senso del rispetto che andava oltre i punzecchiamenti, i bronci, i rimbrotti di nonna, le prese di posizione di nonno e quel loro modo unico di mandarcisi per poi difendersi reciprocamente a spada tratta se solo qualcuno osava intromettersi. Una vita insieme, anche loro. E adesso che nonno non c'è più e nonna soffre di demenza senile, spesso lei se ne viene fuori con racconti hard della loro sfera intima e noi ridiamo come matti ma intuiamo la concezione differente dello stare insieme, lottare insieme, amarsi. Anche nonno guardava spesso nonna come se fosse l'unico sole sulla faccia della terra. Forse oggi giorno non riusciamo più a calarci in questo senso di appartenenza, di dedizione. Forse oggi non riusciamo più a sopportare il sacrificio ed i compromessi, o forse semplicemente non crediamo veramente nel nucleo che abbiamo costruito perché c'è troppa roba nel calderone e focalizzare cosa sia realmente importante e la strada da seguire è diventata quasi una chimera.

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    2. Allora non sono un violentatore? Lo hai detto tu che non ti dispiace poi tanto essere svegliata un po' così...come dire...desabijè...ahahah
      Sì, siamo diversi e grazie a dio questa diversità è fondamentale in tutto: occorre la sacrosanta opinione femminile per aggiustare quella maschile; occorre l'occhio della donna dentro casa e non solo; occorre la sua capacità di fare più cose insieme e di pensarne altre, non come noi che ne facciamo soltanto una per volta e se pensiamo versiamo l'olio nel latte del poppante e il sale nel caffè.
      A letto dovreste però avere la sensibilità di sapere quando NON é il caso di dire quel no....e spesso vi divertite a non averla...quando siete sicure che il vostro partner non vi caccerà mai a calci nel culo.
      E a proposito di culo, viva la diversità tra noi e voi. Io adoro i culetti lisci come marmo levigato e quello è la prerogativa dei vostri sederini. I nostri....io me lo sento sempre villoso e bollicinoso. Puàh che schifo. Tu dirai: e noi allora che ci pungiamo a toccarvelo?
      E chi te lo fa toccare? Tocca altrove.
      ahahahahah

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    3. ahahahahah... bè sul retroschiena non ci batte nessun ometto, ringraziando il cielo, non vorrei mai dovermi depilare pure le chiappe :P...
      Sul resto che dici, Vincenzo caro, è sacrosanta verità, ne farei un MANIFESTO *_*: "Sì, siamo diversi e grazie a dio questa diversità è fondamentale in tutto: occorre la sacrosanta opinione femminile per aggiustare quella maschile; occorre l'occhio della donna dentro casa e non solo; occorre la sua capacità di fare più cose insieme e di pensarne altre, non come noi che ne facciamo soltanto una per volta e se pensiamo versiamo l'olio nel latte del poppante e il sale nel caffè."

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  3. Grazie per questa citazione, carissima.
    Il problema degli uomini peggiori è che sì, noi li scegliamo con cura, perché all'inizio sembrano tutti dolci, affabili, premurosi.
    E non basta un anno di fidanzamento per scoprire la loro natura, né due e né tre.
    Molte volte il demone che è in loro rimane sopito molto a lungo. Finché i giochi sono fatti, e quella firma in Comune, quella gravidanza desiderata perché lui cambiasse, rendono la liberazione sempre più ardua.
    Ecco. Non mi sento di giudicare le donne che incappano in questi casi umani, poiché anch'io ho commesso i miei errori.
    Ma spero che sappiano sempre rialzarsi, con la forza che contraddistingue il genere.
    Un forte abbraccio a te.

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    1. Quoto tutto ciò che dici, Claudia. La tua speranza è anche la mia, per tutte quelle donne che vivono trascinandosi in relazioni che hanno fatto loro perdere identità e coraggio.

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  4. Ma tu lo sai che quando io sento storie simili, o anche dopo aver letto il tuo "decalogo" sugli uomini peggiori, mi chiedo INGENUAMENTE se ciò avviene attorno a me, perché per come sono fatto io, per come ho visto la mia famiglia, sembrano atteggiamenti lontanissimi...
    Forse, posso dire, per fortuna.

    Moz-

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    1. Non è fortunatamente universale incappare in uomini poco validi come compagni e padri di famiglia. Anzi, confido che la maggioranza riguardi situazioni felici o comunque di crescita reciproca, dove ci si confronta, ci si educa a vicenda, si raggiungono traguardi di maturità - perché mica uno ci nasce con un certo ruolo stampata, bisogna anche seguire un percorso. Purtroppo, tuttavia, ti assicuro che esistono anche situazioni assolutamente negative, spesso celate dietro facciate di finta perfezione o tentativi di camuffamento. Esistono, lo appuro da confidenze, eventi, bambini che si lasciano scappare verità sconcertanti e di cui magari non si rendono neppure conto. Gli uomini peggiori, esistono.
      :***

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  5. Cara Amica, hai centrato il problema...e purtroppo conosco donne a me vicine che vivono quotidianamente questo inferno, nessuna considerazione per il proprio lavoro domestico (perché di lavoro si tratta) e critiche frequenti se non continue, come non valessero niente. E temo che quello che le accomuna sia la poca consapevolezza del proprio valore perché è ciò che fa loro accettare tutto questo. Non so se un giorno cambieranno le cose ma al momento io non vedo progressi e parlo di coppie anche molto giovani.

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    1. Esattamente quello che intendevo, Sere. E una buona fetta, è vero, riguarda sopratutto coppie giovani. Mi rattrista avere conferme, ma guardandomi intorno noto situazioni identiche anche io.

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  6. Quanta ragione hai Irene!
    La violenza psicologica distrugge anche se non rompe ossa. Disintegra l'amor proprio, la dignità della donna che la subisce.
    Ed è pure più difficile da segnalare perchè magari quegli uomini in pubblico sono... lo specchio dell'amore coniugale. Micia di qui e micia di là. Niente a che fare col privato.
    E'anche vero che tutte scendiamo a compromessi anche quando non ne abbiamo voglia. Specifico per Vincenzo che non fraintenda ahahahahha Vorremmo stare in casa ma lui vuole uscire e allora si va. O il contrario. Ma son cose di poco conto se capitano ogni tanto. Se capitano ogni spesso invece...
    Riguardo al resto a volte mi vien da pensare che con i mariti è un po' come coi figli. Un no deve restare no. :D)77

    Vogliamo la parità. Per tante cose è sacrosanta ma per altre... non saremo mai uguali agli uomini a partire da ciò che abbiamo dentro (e non è un offesa al mondo maschile). Siamo fatte in modo diverso in tutto.
    Pari opportunità lavorative, stessa paga tra uomini e donne tra parigrado, possibilità di accaparrarsi quel particolare lavoro perchè le capacità di una donna sono in quel caso superiore a quelle dell'uomo... questo sì!
    Rischiamo però poi di cadere in un abisso che ci fa diventare come il peggiore degli uomini. E di esempi da fare ne avrei ma in pubblico non posso. Donne al comando che la femminilità più intima e profonda non la trovano più. Becere!

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    1. Patty, io credo che i compromessi, la suddivisione dei ruoli, quelle cose che più stanno bene alla donna piuttosto che all'uomo, l'accettazione reciproca e l'investimento delle proprie tendenze naturali, siano sacrosanti per il buon funzionamento del matrimonio. Che ne so, io sono più brava di mio marito a fare la pizza e lui ad attaccare i quadri, ok, non è che sto li a dire invertiamoci, te fai la pizza che io vado ad attaccare i quadri, esempio stupido ma se ne potrebbero fare mille altri, però il rispetto, la stima, la collaborazione, l'impegno non devono mai mancare, altrimenti è lì che scatta l'alienazione, la fine di ogni stimolo per andare avanti.

      Sulla parità ho le mie remore anche io. Possiamo essere pari pari ad un masculo? è ovvio che sulle capacità intellettive non si discute , ma se parliamo di forza fisica, o di alcune sensibilità specifiche? Come preserviamo la nostra femminilità se poi la lotta è somigliare in tutto e per tutto agli uomini?
      Discorso complesso, potremmo discuterne per giorni. Magari tirandoci dentro anche il Vincenzone ehehehehehehheeh

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  7. eh tesoro si hai proprio ragione gli uomini peggiori non sono gli stupratori se pur provo sgomento per una frase simile perchè uno dei crimini peggiori che portano a efferati femminicidi ... gli uomini peggiori sono quelli che ti uccidono dentro tutti i giorni ...che ti umiliano che ti fanno sentire una cosa inutile. un peso --- un rifiuto ...e ce ne sono ancora ...sempre meno per fortuna e forse il piccolo merito va a queste donne ...quello di crescere i figli in modo diverso ..con consapevolezza e rispetto .... sono sicura che anche dal tuo ceppo ci saranno persone migliori ... perchè hanno il tuo esempio e la tua forza ...ne sono certa ... un abbraccio caro

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    1. Brava Giusi, dici bene. Il mio impegno quotidiano è infatti educare i miei uomini, in particolare il mio piccolo ometto, il mio contributo al mondo confido sia lui ^_^... Tu hai già fatto un ottimo lavoro <3

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  8. "Mi riferisco piuttosto alle donne con una situazione nella norma, quelle donne a cui magari non andava neppure di concedersi alla sera al marito ma che intendevano il sesso come un dovere a cui non ci si poteva sottrarre"
    Bello quando c'è l'amore, no?

    Battute a parte, io credo che non vada ricercata la parità dei sessi o l'uguaglianza, perché uomo e donna sono diversi, e sostenere il contrario è semplicistico: ciò a cui dovremmo puntare nella nostra società è invece l'equità, che è un concetto diverso.
    Tempo fa a lezione discutevo con una mia studentessa, concordando con lei sul fatto che le quote rosa siano concettualmente sbagliate. Per me sono "un male necessario", ovvero in un paese normale le quota rosa non avrebbero bisogno di essere, ma dato che purtroppo le cose non stanno così divengono necessarie per equità.
    La conclusione di quella discussione che avemmo in aula fu che eravamo entrambi del parere che il concetto di quota rosa non ha senso perché abbiamo nella nostra società bisogno di persone competenti. Che siano maschi o femmine è un dettaglio secondario.

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    1. Le quote rose sono una conferma della zona di retrocessione in cui stazionano le donne nella nostra società. Per l'appunto, se la concreta evoluzione civile della posizione femminile fosse andata di pari passo con quella teorica sbandierata dai media e non solo, le quote rose, come dici tu, Marco, non sarebbero mai esistite. E' anche vero che in Italia, prima di parlare di quota rosa, ci sarebbe da discutere sul semplice fatto di riuscire per una donna a mantenere il posto di lavoro una volta diventata madre. Solo una donna sa quanto sia difficile mettere al mondo dei figli e continuare a lavorare. In Italia poi oserei dire che è quasi completamente impossibile a meno che tu non sia una donna con: tutta la squadra familiare d'origine al seguito pronta supportarti e/o uno stipendio in grado di coprire i costi esorbitanti di asili, strutture private per l'infanzia e baby-sitter. Una grossa percentuale di donne rinuncia al proprio lavoro prima che i propri figli abbiano raggiunto il terzo anno di età. L'azienda tutto sommato assumerà pure un'altra donna rispettando la legge, ma il risultato, nella sostanza, qual è?
      Uomo e donna sono diversi, la ricerca della parità non è stato che un fattore controproducente ai danni della figura femminile: fuori e dentro casa.

      Sulla sfera sessuale come crescita antropologica di un'intera nazione, mi è capitato di leggere ultimamente un libro di Starnone che avevo sinceramente sottovalutato: l'Autobiografia erotica di Aristide Gambia. E' la storia di un editore che attraverso differenti punti di vista tratta delle mutazioni relazionali nei confronti del sesso dal dopo guerra ad oggi. Sono rimasta affascinata, attraverso il racconto di più epoche e numerose generazioni, Starnone offre un quadro di come le figure maschili e femminili si sia modellate ed abbiano subito sconvolgimenti anche attraverso il sesso. Ah, l'amore: è sempre quello che andiamo cercando.

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  9. ..siamo come il caffè.. amari ma se mettiamo lo zucchero il mondo cambia di botto. Siamo fatti così..
    Maurizio

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    1. Ma voi uomini o il mondo in genere?... c'è pure chi il caffè lo preferisce amaro, e poi c'è caffè e caffè: si piò spaziare da una fetenzia ad una cosa più gradevole e carica d'aroma.

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