lunedì 15 ottobre 2018

Le Iene parlano dei FAKE: quando a perseguitare sui social sono dei profili finti

Nella puntata di ieri sera de Le Iene è stato mandato in onda un sevizio che trattava la problematica dei fake sui social. Argomento sfortunatamente molto attuale e che ho seguito con attenzione.

Ma andiamo per ordine. 

Che cos'è un Fake? 

Da definizione ufficialmente rintracciabile: 

Un Fake è un utente di un newsgroup, di un forum o di una chat, che falsifica la propria identità mentendo sulla propria condizione (persino di genere), sulle proprie competenze professionali, sulle proprie idee politiche o religiose, oppure assumendo il nickname di un altro utente allo scopo di danneggiarne la reputazione o di ottenere qualche vantaggio.

Detta in poche parole, un Fake è un profilo finto, che potrebbe tutto sommato anche essere accettabile se dietro non si nascondesse, come spesso avviene, una personalità malata o con forte lacune che quasi sempre finisce per nuocere in maniera anche pesante a chi ha la sventura di finirci nel mirino.

Perché il web ha tanti vantaggi, ma ricordiamoci che uno dei grossi punti deboli consiste nell'esporre la propria persona alla mercé di un pubblico vestissimo; e se nella vita reale possiamo almeno avere la  certezza di chi fisicamente ci troviamo davanti - un uomo o una donna, un anziano o un adolescente, un semplice farneticatore o un evidente psicolabile -, in rete questo risulta a priori escluso.

Ritengo per tanto che il servizio reso pubblico da uno dei programmi più accreditati in Tv sia assolutamente utile a tutti noi che navighiamo in queste acque così ricche di stimoli ma non sempre sicure.

Lascio, dunque, la parola direttamente a Le Iene, confidando che ciascuno dedichi dieci minuti del proprio tempo alla visione del video che è veramente sconcertante ma che ogni blogger ed ogni utente di qualsiasi social sia in voga oggi giorno dovrebbe necessariamente conoscere.

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La storia è quella di Georgia, ballerina in tv, e del suo fidanzato, perseguitati su Internet da un uomo, Alessandro innamorato. Che non è quello che sembra, come tutto in questa storia

Georgia, una ballerina professionista che lavora in tv, si accorge di un nuovo fan sul web, Alessandro Innamorato, all’inizio gentile, poi troppo pressante e un po’ volgare. Lei lo blocca, ma spunta sempre da nuovi account.

Quando nella sua vita compare il fidanzato Antonio, Alessandro inizia a prendere di mira anche lui, con una valanga di insulti. Si scaglia contro la coppia, con minacce anche con dettagli che solo un conoscente poteva sapere.

L’incubo va avanti due anni, intanto la coppia presenta denuncia. Finalmente la polizia li chiama: hanno trovato Alessandro Innamorato, che in realtà è una ragazza, Veronica, che non conoscono e che abita a 600 km di distanza.

Veronica Ruggeri la incontra: ha più di 30 anni ma sembra un’adolescente. E l’incontro è davvero frastornante. La ragazza è convinta che Georgia sia davvero innamorata del suo alter ego, Alessandro Innamorato."


TROVATE IL VIDEO DI TUTTO IL SERVIZIO 
AL SEGUENTE LINK:


Chiediamoci sempre chi si cela dietro la tastiera. Anche nel virtuale vale la stessa santa regola: Attenti agli sconosciuti... sopratutto a chi da segni di esserlo un pò troppo.

venerdì 12 ottobre 2018

Verseggiando... con Patricia


Oltre al popolarissimo Insieme Raccontiamo, esiste un altro appuntamento ideato dalla mia amica Patricia del blog Myrtilla's house; un appuntamento a cui più volte ho desiderato partecipare ma che poi, per un motivo o per un altro, ho sempre bucato.

Si tratta di Verseggiando, un gioco improntato sulla creazione di versi ricorrendo obbligatoriamente a 5 parole che Patricia stessa, o un partecipante dell'edizione precedente, suggerisce di volta volta - Patty, se ho toppato nella spiegazione della cosa, intervieni. 

OR DUNQUE, ECCOMI.

Eccitatissima, che a me questi sorta di laboratori creativi a più mani dove la parola fa da regina mi piacciono assai assai.

Pare io capiti a cavallo dell'edizione n.10.

Le parole suggerite da Patricia sono:

NEPOTISMO
DIVERGERE
DUBBIO
AMBRA
ARGOMENTO

Ed ecco i miei versi

Un grosso grosso DUBBIO le viene all’improvviso:

- AMBRA, Ambretta mia! urla mestando il riso.

- Ah ma', nu’rompe proprio, me sto a passà l’unguento

- E molla un poco, vieni, me preme un ARGOMENTO.

I figli lo si sa, stan sempre lì a DIVERGERE,

La madre afferra il mestolo e in alto lo fa ergere.

La figlia accorre presto, si guarda un pò la mamma,

Poi tutto insieme dice con molta molta calma:

 - Mammà la devi smettere con questo NEPOTISMO
Coi miei fratelli scherzi e a me mi fai il bullismo.

La madre allarga gli occhi, si siede quatta quatta,

La mano stretta al mestolo, la faccia di una matta.

- Ma mica sarai ‘ncinta che parli de nipoti...
Te giuro Ambretta mia, te faccio prènne i voti.

Immagine da Internet

martedì 9 ottobre 2018

Tocca prenderla con... filosofia [1] Epicuro

Il Buon Vivere di Epicuro: L'Amicizia

Lo scorso fine settimana mi è capitato tra le mani un opuscolo di Epicuro che avevo dato per perso:

l'Elogio del buon vivere.

Epicuro, almeno di nome, lo conosciamo tutti. E' inutile addentrarsi in un ammorbante e dettagliato riepilogo del pensiero, della biografia e di tutte le incombenze filosofiche che lo hanno riguardato; all'epoca sua, si sa, di tempo per riflettere, fare e disfare ce n'era a bizzeffe, qui, gravati dal corri corri quotidiano, non possiamo permetterci di fare sera.

Mi preme dire che a me Epicuro è sempre stato simpatico, nonostante le condanne che la folla in genere e molti rinomati studiosi hanno spesso mosso contro di lui nel corso dei secoli.

Epicuro è stato un materialista, uno di quelli buoni, uno che diceva che la realtà non ha alcun bisogno di un intervento soprannaturale per esistere, che Dio non è da temere, che la morte non comporta rischio, che il bene giunge con facilità e che il dolore si sopporta grazie al coraggio. 

Hai voglia a quanto materiale per i "credenti" di sovente pronti al massacro. 

Epi riconosceva inoltre alla filosofia una mera funzione di farmaco per il marasma doloroso della vita, non di certo un carattere fondante per la vita stessa; ovvio che abbia fatto incavolare  un discreto numero di colleghi e pensatori che si sono succeduti negli anni.

Ritornando all'opuscolo, mi è piaciuto immergermi nuovamente nei meandri della collezione di sentenze su cui anche in passato mi sono ritrovata a rimuginare. Epicuro, come moltissimi filosofi d'altronde, si presta sapientemente ad una proficua analisi e critica della realtà.

Perché non condividere? ho pensato. 

Appunto, condividiamo.

Inizio dalla n.13:

"FRA TUTTI I BENI CHE LA SAGGEZZA PROCURA PER RENDERE LA VITA FELICE, IL MAGGIORE E' L'AMICIZIA"

E se l'ha scritto persino Epicuro, vuol dire che da sempre l'Amicizia è ritenuta un bene prezioso, un valore da cui attingere e su cui fare affidamento, addirittura l'elemento più ambito per mezzo della saggezza in grado di garantire una vita felice.

Ma quanto è difficoltosa la ricerca ed il mantenimento di una vera ed autentica Amicizia?

Certo, già che ai tempi d'Epicuro non ci fosse facebook, whattsapp e i social in genere la cosa era un tantino più semplificata. Tuttavia, anche allora l'animo umano si sarà pur sempre appigliato agli stessi canoni.

Perché, diciamocelo, noi uomini (e donne) siamo volubili, troviamo affinità lì dove poco tempo dopo osserviamo un campo sterile di sentimenti, ci fidiamo e ci affidiamo ma tocca pur sempre andarci con le pinze, che poi l'amico, quello che credevamo unico e speciale e affidabile, un bel giorno si alza e ti recrimina non si sa quale mancanza o leggerezza, o noi stessi, sì, noi stessi, coviamo e coviamo chissà quale bega mentale, magari inesistente e poi, puff, stiamo li a spiattellarla davanti ad uno sguardo costernato o (orrore!) per sms, e l'amicizia se ne va a puttane.

Sarà mica una sorta di epidemia di superficialità? O comunque la mancanza di un'assoluta e serena apertura che consenta la totale conoscenza e la dovuta accettazione reciproca così come in amicizia dovrebbe accadere?

Sì, ma poi si torna al punto di partenza: il tatto, la paura di perdere l'altro esponendo dubbi e perplessità per intero... Insomma, come si fa a coltivare bene e a far durare un'Amicizia specie nell'epoca di internet?

Io tre amicizie ferme e sacrosante le possiedo e le ritengo una grossa grossissima ricchezza. Ogni tanto mi accerto che nessuna delle tre sia in procinto di perdere il lume  della ragione. Che ne so, chiedo: oh, amì non è che mi impazzite, diventate scimunite e ci dividiamo? Ditemelo se un giorno vi sto sulle palle, l'importante è che il giorno dopo mi rivogliate bene...

E Voi, cosa ne pensate? Ha ragione Epicuro?

giovedì 4 ottobre 2018

Ottobre... NON E'(più)UN MIO PROBLEMA

Già ottobre


Urge un rientro - nel blog intendo - un’improvvisata, una spinta alla ripartenza.

Che poi, si sa, passa punto passa tutto, e già settembre è andato a suon di inserimenti a scuola, assestamenti post vacanza a mantra ripetuti quotidianamente sul genere lestatetornaprestolestatetornaprestolestate

In verità, l’autunno mi piace un sacco. L’autunno e pure la nuova avventura scolastica appena avviata. Lo Gnomo è in prima elementare e la Principessa ha faticato molto a staccarsi dal calore domestico ma adesso staziona felice tra i minuscoli banchi della scuola dell’infanzia - che emozione, finalmente si respir... OPS! L’HO DETTO – concedetemi un ghigno. 

L’autunno mi piace, SÌ. Mi sa di novità, di rinnovo, di sorprese dietro l’angolo. 

Bello, l’autunno

Qualcosa dell’estate, tuttavia, me la voglio tenere. Le foto al mare, penserete voi, il ricordo delle sagre, i rudimenti da estetista improvvisata di cui chi mi ha seguito ha letto... E invece NO

No, no. 

Io dell’estate mi voglio tenere un MOTTO. Voglio un autunno al gusto di motto estivo, un motto sentito, che non è mio ma di cui mi voglio appropriare. 

IL PROBLEMA NON È (più) MIO 

Da dove proviene questa perla di saggezza? 

Ve lo ricordate la top summer di Elisabetta Brustio, l’iniziativa che prevedeva di riportare tra le altre cose una frase significativa da dedicare a noi stessi e agli altri? 

Ebbene, tra tutte le frasi e le citazioni sfoggiate in lungo e in largo dai blogger che hanno partecipato al gioco, la mia amica Fede, del blog Squitty dentro l'armadio, è la mia personalissima virtual campionessa per il suo fondamentale contributo

IL PROBLEMA NON È (più) MIO 

Chi non ha mai sognato di rispondere disinvoltamente con una simil frase alle richieste o alle recriminazioni del rompipalle di turno! 

Che vi devo dire, a me mi si è aperto un mondo. 

Il problema non è mio.

Il problema non è più mio.

Voglio un ottobre così, un ottobre all'insegna dei problemi che non sono i miei

Perciò, ho buttato giù una lista rapida e sintetica per poter sfoggiare al meglio il mio nuovo credo assolutamente in antitesi con la mia proverbiale natura da crocerossina. Ho voluto sottolineare tra me e me cosa è IMPORTANTE per questo mese che desidero rappresenti una chiave di volta e cosa invece NON E’ (più) UN MIO PROBLEMA

Or dunque, ho iniziato da poche cose. Poche ma buone

- Ritrovare a breve lavoro IMPORTANTE 

- Seguire attentamente i pargoli in questa fase di inserimento scolastico IMPORTANTE 

- Dare un senso al disordine accumulato a casa (sarebbe pure ora) IMPORTANTE

- Ritagliare un minimo di spazio temporale per me stessa da dedicare al mio blog, ai blog del cuore che puntualmente con mio sommo dispiacere non riesco a seguire, alla scrittura in genere che risulta essere l'unica linfa in grado di rigenerarmi  IMPORTANTE  


- I suoceri che si sono appena trasferiti e necessitano di una balia h24 a discapito di tutto il resto NON E’ UN MIO PROBLEMA 

- L’amica che prima accetta di organizzare le maledette riunioni domestiche di vendita cosmetici e cianfrusaglie varie e che chiede sempre a me di convincere le persone ad andarci NON E’ Più UN MIO PROBLEMA 

- Le richieste costanti di scrittura perchétuseibrava riguardanti: auguri di compleanno, poesie da regalare, frasi originali in occasione di matrimoni, battesimi, prima comunione, pensiero alla maestra, funerali e reclami d’ogni sorta per ogni genere di disavventura NON E’ UN MIO PROBLEMA, scriveteveli da soli le frasi e anche i reclami che per altro un tempo lo scrivano era un mestiere ben pagato. 

Insomma, è giunto il momento di imparare a dire NO. Qualcuno ci rimarrà male? Qualcun altro si offenderà? Bè, a dirvela in breve, NON è PIU' UN MIO PROBLEMA. 

E per Voi? Qual’ è il motto, la scintilla, il buono proposito sulle ali del quale avete fatto partire questo autunno?